La solastalgia, un concetto introdotto dal filosofo Glenn Albrecht, descrive il disagio psicologico causato dalla perdita di comfort e sicurezza derivante dalla trasformazione ambientale di un luogo caro, che diventa irriconoscibile a causa di fenomeni climatici o disastri ecologici. A differenza della nostalgia, che nasce dall'allontanamento da un luogo, la solastalgia si verifica quando si continua a vivere in un ambiente che subisce un cambiamento radicale, generando un senso di perdita permanente.

Questo stato d'animo è spesso correlato a condizioni come l'eco-ansia, che esprime la paura per le catastrofi ambientali imminenti, e l'ansia climatica, che riflette la consapevolezza del cambiamento già in corso. Entrambe le emozioni appartengono a una serie di "eco-sentimenti", termini che indicano il malessere psicologico derivante dal collasso ecologico. La solastalgia e l'eco-ansia sono sintomi di una crescente angoscia legata alla trasformazione irreversibile del nostro ambiente naturale.

Questi fenomeni sono difficili da definire e descrivere, poiché non derivano da eventi specifici, ma da un cambiamento profondo e diffuso, che rende difficile riconoscere la propria casa e il proprio mondo. L'uso di espressioni artistiche e visive, come la fotografia, è uno degli strumenti per dare forma a queste emozioni, cercando di renderle tangibili e comprensibili.

Le fotografie di Alessandro Manzotti, saranno in esposizione a nòva fino al 18 Novembre.

→ Alessandro Manzotti Biologo di formazione, attivista ambientale e fotografo, uso la macchina fotografica come strumento di autoanalisi. In un mondo minacciato dal cambiamento climatico e dal collasso degli ecosistemi, cerco una catarsi nelle
mie immagini. Le mie fotografie vogliono essere un mezzo e un pretesto per parlare di questi temi, divulgarli e sensibilizzare il pubblico attraverso l'arte.