“Ogni notte ti metto insieme, osso per osso, delicatamente”.
Da A ad X, John Berger

La composizione chimica, la struttura e l'architettura interna del legno mostrano comportamenti anatomici simili a quelli delle ossa del corpo umano.
Concerto per Legno e Ossa si propone come uno sguardo aperto alla ricerca dei rapporti che intercorrono tra individuo anima-corpo-immaginale (ambiente interno), l'ambiente esterno di primo livello (aste di legno) e le risonanze con l'ambiente esterno di terzo livello (pubblico che percepisce e “vede” a sua volta immaginando) attraverso la rimodellazione
costante dello spazio creato dal suono.

La danzatrice dà avvio al sistema sonoro di aste di legno – ambiente esterno (otto aste alte due metri su base piccola di cemento collegate al pc e all'impianto di amplificazione), in modo funzionale. Il corpo osseo-articolare della danzatrice (ambiente interno) entra in risonanza con il suono prodotto dai legni dando origine ad un movimento in cui emergono
le qualità di elasticità, leggerezza e resistenza, caratteristiche condivise da legno e ossa. Il dialogo tra corpo e suono prodotto dalle diverse tipologie di contatto con il legno si evolve in un crescendo e la danzatrice supera la soglia del contingente accedendo ad una dimensione immaginale. Il corpo, contenuto dal perimetro delle aste di legno che vibrano e risuonano come in un’arca archetipica, abiterà forme che evocano anime animali e figure antropomorfe che riguardano un immaginario collettivo di betes savantes.

Lo spazio viene quindi rifondato continuamente e in modo irregolare grazie alle variazioni
altrettanto irregolari del suono che si propaga nell'aria come un fluido, rimbalza sulle superfici prima di arrivare al corpo della danzatrice e dell’uditorio con le tempistiche legate alle distanze descrivendo perfettamente le forme dello spazio in cui è contenuto.
Cambiando la dimensione dello spazio percepito tramite l'udito si modifica anche il rapporto tra ambienti di primo, secondo e terzo livello rigenerando continuamente l'idea che si ha della propria collocazione spazio temporale. Attraverso questa variazione dimensionale si può mettere in discussione la propria posizione attraverso una deterritorializzazione, un disorientamento, arrivando ad uno stato d’origine proto-sonoro e proto-coreografica del quale l’uditorio è parte integrante.

🎭 Concept: Marzio Zorio | Francesca Cola
🔈 Installazione e ricerca sonora/sound artist: Marzio Zorio
🤸🏼‍♀️ Corpo: Francesca Cola

🎟 Biglietti 🎟
Presso la biglietteria del Teatro Faraggiana di Novara, dal lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle 19.00.

Evento inserito all'interno della rassegna "La vita nòva"